C'era una volta un uomo, già avanti con gli anni, che si riteneva buono e giusto. Un giorno entrò in chiesa e si rivolse a Dio:
"Poiché sono l'uomo più buono, più giusto e più pio di tutta la città, credo di meritarmi una ricompensa!"
Dio, che essendo Dio aveva previsto quella visita ed era già in attesa dietro l'altare, apparve in forma di nuvola. Da quella nuvola uscì una voce:
"Hai ragione, figlio mio, e poi oggi sono di buonumore: chiedimi quello che vuoi, e te lo darò."
L'uomo, che da tempo si preparava a quel momento, rispose senza esitazione:
"Dio che puoi tutto, fammi tornare giovane!"
"D'accordo, figliuolo: possiamo farlo e lo faremo. Ma... per capire meglio, vuoi rivivere la stessa vita che hai fatto, oppure una nuova?"
L'uomo ripensò alla vita vissuta fino a quel giorno e non la trovò gran che. Anzi, a ben ricordare, c'erano alcuni episodi che per carità, niente di terribile, ma a ripensarci sarebbe stato meglio.... E poi, signori miei, perché non riprovarci da capo? Magari andrà un po' meglio, no? E ciò disse al Signore Iddio.
"D'accordo figlio mio. Ora un'ultima cosa: nella tua nuova vita vuoi ricordarti o no di quella precedente?"
L'uomo pensò che sarebbe stato molto comodo trovarsi sì giovane, ma con l'esperienza della piena maturità. Riferì a Dio questa scelta. La nuvola ebbe un fremito.
"Tutto mi è possibile, e anche questo naturalmente!
Ah quasi dimenticavo: come tutte le cose, anche i miracoli hanno un costo: un nuovo inizio chiama la sua fine... "
"Che significa?"
"Significa che dovrai conoscere la tua fine".
Turbato, l'uomo rifletté a fondo, ma la tentazione era così forte che si decise:
"Morire, dobbiamo morire comunque. Per cui non cambio idea. Tantopiù che alla morte poi non ci ripenserò per un pezzo."
"Bene figliolo, accomodati allora. Ti farò vedere."
"Ma come... subito?" Controvoglia l'uomo prese posto su una panca.
Nella chiesa, a quell'ora, non c'era più nessuno. Solo un barbone, non visto, era accucciato in un canto e guardava la scena senza alcuna meraviglia, perché tutto già aveva conosciuto e provato nella sua vita di stenti. Ma la faccia di quell'uomo, alle prese col suo destino, non l'avrebbe mai più dimenticata. Era una faccia segnata dal raccapriccio!
E difatti quell'uomo alzò lo sguardo verso la nuvola: "È troppo, Signore. Non posso sopportarlo".
"Lo immaginavo, ma ho voluto che te ne rendessi conto da solo. Annulliamo tutto, dunque?"
"Annulliamo!" si affrettò a rispondere l'uomo, ancora scosso dai brividi.
"Sta bene dunque. Addio!" E la nuvola iniziò a evaporare. Ma l'uomo chiamò di nuovo:
"Un momento Signore!"
"Che c'e ancora?"
"Avendo rinunciato, dimmi che non morirò nel modo che ho visto!"
La risposta di Dio fu lunga e argomentata ma, per quanto l'uomo aguzzasse l'udito, gli arrivò confusa e incomprensibile, mentre la nuvola finiva di dissolversi.
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